Blair nei guai, talpa Downing Street colpisce ancora

Un nuovo documento, anche questo riservatissimo, è stato dato in pasto al pubblico e nell'entourage del capo del governo di Londra c'è ora chi teme un'emorragia di rivelazioni.
Il «memo» questa volta non è stato redatto da Blair in persona ma da Philip Gould, uno degli architetti del «New Labour» e sondaggista personale del primo ministro.

Come due giorni fa, a pubblicarlo con grande evidenza sono stati il «Times» e il «Sun», due giornali della catena Murdoch che, filoconservatori per tradizione, sembravano essere passati dalla parte di Blair sulla scia della disfatta Tory alle elezioni del 1997.
Ma ora, per ragioni ancora non chiare, sono tornati al loro vecchio ruolo di testate che vedono la sinistra come il diavolo: a Blair e ai laburisti non ne perdonano una.

Con il loro nuovo scoop, sono riusciti a far passare quasi in secondo piano il programma quadriennale di spesa presentato ieri alla Camera dei Comuni dal cancelliere dello scacchiere Gordon Brown.
Brown ha annunciato che il governo, se resterà laburista, prevede aumenti della spesa pubblica per 43 miliardi di sterline da utilizzare soprattutto per investimenti in settori in crisi cronica come sanità, scuola e trasporti.

L'operazione era vista come un tentativo di rilancio di imagine per un 'New Labour' bisognoso di riscatti ed alcuni osservatori sostengono che sulla scia di queste promesse Blair finirà per convocare elezioni anticipate rispetto alla scadenza della legislatura del maggio 2002.
Ma ci hanno pensato il 'Times' e il 'Sun' a fare nuovamente da guastafeste: invece di gloriarsi del progettato rilancio del «Welfare State», Downing Street almeno per oggi ha dovuto ammettere che sul capitolo sicurezza interna la situazone è delicata e annunciare che l'inchiesta ordinata due giorni fa da un premier furibondo è stata estesa alla seconda «fuga».

Se il «memo» di Blair parlava di caduta di immagine del partito, quello di Gould, scritto i primi di maggio e indirizzato al premier, è ancora più drastico. «Tony, la situazione è grave; non ci amano, non si fidano di noi e potrebbero mollarci», titola il 'Sun' citando il documento.
Proprio ieri il 'Guardian' ha pubblicato un sondaggio da cui risulta che il divario tra laburisti e conservatori, nel giro di un anno, si è ridottoda 20 ad appena sette punti.

(sda)